In quei casi in cui scegliamo, decidiamo di amare qualcuno che esso sia un amore romantico, un amore paterno, materno, un figlio, un genitore, un amico, un compagno di viaggio, assicuriamoci che il nostro amore rimanga leggero. Che sia un amore sinonimo di libertà. Quindi io ti amo e tu sei libero. Cerchiamo di non, nel nome dell’amore, proiettare tutte le nostre frustrazioni, le nostre paure, le nostre contrazioni, i nostri bisogni. Ho bisogno di te. Il nostro amore non deve essere uno strumento per colmare le nostre carenze interiori. Né può essere un uno strumento per esprimere il nostro bisogno di controllo. Assicuriamoci che quell’anima che scegliamo di amare mantenga la sua libertà, anche la libertà di sbagliare, certo, soprattutto quella. Perché se qualcuno nel nome dell’amore avesse impedito che io avessi fatto tutti gli errori che ho fatto, che io non definisco errori ma definiscono esperienze, non sarei quello che sono ora. Sarei ancora allo stato adolescenziale. Continuamente protetto da qualcuno che mi ama. Non siamo qui per stare in protezione, siamo qui per vivere, per giocare, per danzare. E quindi, se io scelgo di amarti, devo assicurarmi che il mio amore non ti castra, non ti preclude, non preclude nessun aspetto di questo straordinario viaggio, del cammino umano. Non proiettiamo sui nostri amori, i nostri bisogni, le nostre preoccupazioni e le nostre paure. Non facciamo del nostro amore un ricatto. “Dopo tutto quello che ho fatto per te” quello che hai fatto l’hai fatto perché ti dava gioia. Nessuno ti ha puntato una pistola alla tempia, costringendoti a farlo. L’hai fatto, spero, perché ti dava gioia. Quindi la gioia di farlo già ti ha compensato. Altrimenti devi essere chiaro fin dall’inizio: “guarda, io ti amo in questa maniera. E quindi il mio amore ti da questo questo e questo e questo. Però poi alla fine ti presento il conto e quindi mi aspetto questo e questo, e questo in cambio” almeno in questo caso, c’è un’onestà. È sempre un amore disfunzionale, però almeno è trasparente. Non proiettiamo sull’oggetto amato, sull’individuo che scegliamo di amare, le nostre frustrazioni, le nostre. Condizioni. Quando amiamo qualcuno monitorizziamo il nostro amore e assicuriamoci che non ci offendiamo, che non ci feriamo, che non diventiamo permalosi. Liberiamo colui o colei che amiamo da tutto queste prigioni, lda queste pesantezze. Io ti amo. Vola. Sei libera. Se io amo un uccellino non lo metto in prigione. Non lo metto in una gabbia e poi gli do da mangiare quando dico io e quello che dico io. Se veramente lo amo, faccio astrazione del mio bisogno di rinchiuderlo dentro una mia gabbietta, così che io posso in maniera egoistica godermelo, e invece godo della sua libertà. Poi posso anche creare una sorta di giaciglio. Magari una piccola gabbietta con la porta aperta e con un po di cibo. E se lui vuole può entrare e poi può uscire. Ma è libero. Anche questi amori di queste amicizie: “è un mese che non ti sento. Ma che razza di amico sei?” Eliminiamo questi codici. queste condizioni. Questi doveri. Ci sentiamo quando ci sentiamo. Non posso essere amico per dovere, perché se no sono falso. E lo senti anche tu che ti ho chiamato perché dovevo. Invece ti chiamo quando la mia gioia mi guida verso di te. E allora, quando ci sentiamo, la nostra interazione è genuina, è vera. Non è basata su una serie di codici di comportamento. Non è quindi un’affanno, una serie di doveri che dobbiamo fare perché un amico… Se no che amico sono? No, sii libero. Sii libero di essere amico nella maniera che più ti aggrada. Ma io non voglio soffocarti con la mia amicizia. l’amore vero è sinonimo di libertà, amore e libertà hanno lo stesso significato. Quando si raggiunge una maturità, coscienziale alta. E cos’è una maturità coscienziale alta? È semplicemente un individuo che ha riempito il suo contenitore con l’amore per se stesso. E quindi adesso naviga leggero, non ha bisogno di niente. Non ha bisogno di nessuno. E quindi quando si avvicina a qualcuno, quando crea con qualcuno, che sia a livello di interazione sessuale, romantica come come molti la chiamano, che sia a livello di amicizia, che sia a livello di fare un progetto creativo, o che sia un’interazione tra padre e figlio, madre e figlio, fratello e sorella, comunque è sempre basato sulla libertà. Stiamo entrando in una fase in cui i contratti a lunga scadenza non sono più sostenibili. I contratti sono brevi. E continuamente mutabili, perché noi stiamo in continua evoluzione. Stiamo lasciando quel quella situazione in cui dobbiamo creare una zona di conforto e quindi dobbiamo creare degli schemi fissi per sentirci protetti. Questa è un’allucinazione che ha fatto il suo corso e ci è servita perché da essa abbiamo imparato tanto. Ma adesso? Siamo farfalle e non siamo più bruchi dentro il bozzolo. E la farfalla ha bisogno di volare libera. Di Fiore in fiore. Quindi non può firmare contratti lunghi. Possiamo creare insieme bene. Ma ogni giorno. Facciamo il punto della situazione. Vuoi continuare quello che stavano facendo ieri o senti che devi fare qualcos’altro? Non ci sono condizioni, non ci sono questi schemi fissi, non sono più sostenibili gli schemi fissi. E c’è quest’idea che se non porti fino all’ultimo a termine un impegno, non sei serio. Ma l’idea di portarlo a termine varia di persona in persona. Un progetto è terminato quando io non sento più risonanza per quel viaggio. Quello è il momento in cui è terminato. Non che a tutti i costi devo sforzarmi di continuare a fare una cosa che non sento più, che ha compiuto il suo percorso, quindi non ho più bisogno di ripeterla, di continuarla. la sua ragione di esistere è completata, è finita. Però, siccome ancora diciamo l’idea del progetto non è finita, devo continuare. Non funziona più così. Certo, posso, se ho dato un impegno, chiaramente, posso dire” “guarda il progetto durava tre mesi e io all’inizio di questo progetto ho sentito di farlo questo progetto. Però sai una cosa? Adesso è passato un mese e sento che quello che dovevo imparare attraverso questa idea di questo progetto si è compiuta. Però non voglio chiaramente lasciarti così. Quindi ti do un avviso che. Io rimango per un pochino finché non trovi qualcun altro con cui tu puoi continuare il progetto…” questo potrebbe essere, diciamo, un comportamento etico accettabile. Quindi la danza della vita adesso non ha più schemi fissi, non ha più questo amore contratto, pregno di condizioni, di bisogni, di giusti e sbagliati, di giudizi. E quindi: “caro mio, io ti voglio bene, ma non ti stai comportando bene. Non mi piace quello che fai e se continui così io ti tolgo il mio amore” ok, io devo fare quello che devo fare. E tu sulla base di che puoi giudicare che quello che faccio è giusto o sbagliato? Non puoi. Tu a malapena puoi capire quello che è giusto e sbagliato per te. Ma per capire quello che è giusto e sbagliato per me nel nome dell’amore, dovresti vedere e conoscere tutto il mio viaggio dall’inizio alla fine. Conoscere tutti i propositi della mia anima, conoscere le mie vite passate. Allora forse quando vedi tutto il mio viaggio, forse potresti dirmi quello che è giusto e sbagliato. Ma comunque sia, anche in quella situazione il tuo dirmi quello che è giusto e sbagliato, a meno che non è richiesto da me personalmente, diventa un’interferenza. Perché il capire cosa è giusto o sbagliato per me è è la mia gioia, è la ragione per cui sono io qui, e quindi tu con il tuo amore imponi il tuo giusto e sbagliato a me. Questo non è amore, questa è un’interferenza. Se sono io che vengo da te e ti chiedo: “senti, io ho un dubbio su questa cosa tu cosa ne pensi?” allora è diverso, ma vedo tantissime persone che nel nome dell’amore impongono o cercano comunque di forzare i loro giusti sbagliati sul soggetto che amano. Questi moduli adesso non sono più sostenibili, devono essere lasciati andare. Dobbiamo trovare dentro di noi un amore per noi così grande, così sufficientemente autonomo che quando amiamo gli altri non vogliamo niente. E quindi l’altro è libero, attraverso il nostro amore è libero. E paradossalmente, quando noi, attraverso il nostro amore, doniamo la libertà, la persona che è toccata, che è avvolta in questo magico amore si avvicina e si avvicina di più perché si sente libera. “Wow, posso essere me stesso, posso essere tutto quello che voglio, bello, brutto, giusto, sbagliato. Posso fare errori, posso fare cose incredibili. Posso andare a sbattere contro una finestra. Posso fare quello che voglio e questa persona mi ama. Assolutamente voglio questa persona. Voglio che questa persona continui a stare vicino a me” mentre invece il solito normale amore, che sia un rapporto, come ripeto, romantico, familiare o di amicizia, se ci facciamo caso, ogni volta che ci troviamo davanti a queste persone che ci amano nel bisogno, quindi nell’egoismo, la nostra libertà si riduce. E’ il contrario. Adesso vado da questo mio amico e ci amiamo ed immediataamente mi devo ridurre. Devo ridurmi, devo comportarmi in una certa maniera, devo apparire in una certa maniera, devo dire certe cose, alcune altre cose non le posso dire. Non posso essere completamente me stesso, perché sennò cosa pensa? Se no cosa dice? Poi dopo non mi ama più. Il momento in cui il nostro contenitore è pieno del nostro amore. Tutte queste cose non sono più rilevanti e quindi io non importa quello che succede, io sono me stesso. Poi se tu che dici di amarmi ti ferisci, ti offendi, ti indispettisci, mi giudichi, ti arrabbi, te ne vai via, e non torni mai più. Mi etichetti come giusto, sbagliato, bello, brutto,… Non è affar mio. Non ho bisogno di essere capito da te. Non ho bisogno di essere convalidato. Sono libero e quindi io ti amo, indipendentemente da quello che dici, pensi e senti di me indipendentemente se stai con me, non stai con me. Se mi chiami tutti i giorni o non mi chiami mai. Non ha importanza, è irrilevante. Cos’è rilevante è la genuinità del nostro amore. E un amore che supporta la nostra libertà. Io supporto la tua libertà di sperimentare con la vita e tu supporti la mia libertà di sperimentare con la vita, senza giudizio. Se poi mi chiedi, io posso condividere con te la mia, la mia opinione, quello che sento, il mio sentire. Ma tu comunque, indipendentemente da quello che sento, tu sei libero di vivere la tua vita. Questo è l’amore. che dobbiamo abbracciare. E’ l’amore del nuovo sogno. L’amore che è libertà. Nel scegliere un amore che è basato sul bisogno. Non c’è niente di sbagliato. Essere avere un’attrazione per quel quell’amore dove ho bisogno di te. Mi manchi. Ci sono delle condizioni per noi, per stare insieme. Dobbiamo comportarci in una certa maniera. Ci sono dei doveri. Non c’è niente di sbagliato in questo. È un’esperienza. In questo caso cosa facciamo? Interpretiamo dei ruoli. Io interpreto un ruolo, tu ne interpreti un altro. E noi danziamo una danza, una danza di un amore, diciamo stringente. Può anche essere bello. Non sto dicendo che questo è sbagliato, non esistono giusti o sbagliati. Sto dicendo che man mano che noi cresciamo e ritorniamo al vero amore, cominciamo a capire che un amore che imprigiona non è organico, non è il riflesso della nostra vera essenza. Ma ancora una volta non c’è niente di sbagliato se vogliamo seguire e continuare a seguire i moduli dell’innamoramento per esempio, innamorarsi, io mi sono innamorato tantissime volte. È bellissimo. Però cos’è? È una proiezione. Io proietto su, nel mio caso una donna, un elemento femminile, un’energia femminile, proietto un’ideale. La vedo come se fosse questa incredibile perfezione, questa cosa meravigliosa, proietto in lei il prodotto dei miei desideri, di quello che mi manca, di quello di cui ho bisogno. E lei forse, in alcuni casi, fa lo stesso e quindi ci innamoriamo. Ed è una bellissima cosa. Dura poco. È come una fiammata che dà una luce fortissima, ma poi si spegne subito perché prima o poi o uno o l’altro disattende. Non riesce a sostenere quel ruolo di questo innamoramento in cui Io metto su un piedistallo te e tu metti su un piedistallo me e allora poi dopo ci si disiinnamora, e ci sono frasi tipo: “Eri così bella, così meravigliosa, e adesso sei cambiata” non è che è cambiata. È che in quel momento vivevi una fantasia e la proiettavi su di lei. Adesso vedi qualcosa di più reale. E adesso è il momento per te di decidere: la voglio amare questa persona ? E se la voglio amare, allora devo rimuovere tutte queste fantasie, e dargli la libertà, come dicevamo, di essere se stessa, anche in quelle circostanze che magari a me non non risuonano. Ed è una scelta. A quel punto posso scegliere, che faccio? Voglio continuare e voglio andare a vedere… Faccio questo viaggio straordinario in questo amore in cui ci facciamo specchio l’uno con l’altro e quindi ogni volta che lei o lui mi indispettisce o mi ferisce, semplicemente mi sta facendo vedere una parte di me che devo andare a revisionare perché non è in linea con la mia vera essenza, e quindi, diciamo colui o colei che amo, diventa semplicemente uno specchio, un potente specchio attraverso il quale io posso vedere me stesso a livello anche di subconscio e quindi portare in superficie le ombre dormienti che nel mio interagire con lei o con lui adesso escono fuori… Quindi, come ripeto, la distinzione fra l’amore che libera e l’amore che imprigiona non è avvolta nel giudizio. Non è sbagliato vivere l’esperienza di un amore che imprigiona. È semplicemente un’esperienza, anche quella. Quindi non dobbiamo sentirci, diciamo inappropriati quando ci troviamo ad amare, avvolti nel bisogno. Bene, questo è dove siamo. Questo è quello che dobbiamo vivere come esperienza e nel momento in cui la viviamo con una presa di coscienza di quello che stiamo facendo, ecco che quello è l’inizio della fine. Perché se io, nel mio amare me stesso, mi accorgo che il mio amore è pregno di bisogno, il fatto che acquisisca questa consapevolezza adesso crea una situazione in cui posso fare qualcosa riguardo. Posso fare diverse scelte, posso fare dei tentativi diversi. Quindi anche l’amore avvolto nel bisogno visto con questa luce è un potentissimo strumento e va onorato se lo scegliamo. E verrà il momento in cui saremo liberi da questo bisogno, attraverso l’esperienza, attraverso l’esperienza del bisogno. Se abbiamo la necessaria passione per la vita, il desiderio di cambiare, ci liberiamo dal bisogno e possiamo finalmente abbracciare quell’amore di cui parlavo all’inizio, che è l’amore della libertà. Un amore che vede la perfezione in tutto e tutti.
Marco Missinato