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La neutralità è forse lo Stato ad essere più richiesto quasi mandatario per coloro che stanno attraversando questo periodo di grande transizione tra il vecchio e il nuovo sogno. E possiamo dire che la neutralità è il requisito necessario per passare attraverso la cruna dell’ago è andare dal vecchio ologramma a quello nuovo. Ma cos’è la neutralità? La neutralità non è l’acquisizione dell’indifferenza non è neanche la passività. La neutralità è quella vibrazione che consente l’esercizio del libero arbitrio. Sia verso i nostri confronti che verso quello degli altri. La cosa fondamentale che la neutralità fa quando è acquisita è che rimuove il giudizio rimuovere il giudizio è fondamentale per raggiungere l’amore finchè c’è giudizio non ci può essere amore. C’è un amore che è il riflesso di come noi abbiamo concepito l’amore fino ad ora. Un amore carico di bisogni, carico di sacrificio, carico di aspettative, perché è un amore che tra le altre cose naviga attraverso il giudizio. L’unica maniera per raggiungere l’amore universale, l’amore. Incondizionato, è quello di rimuovere il giudizio dalla nostra esistenza. Prima cosa dobbiamo rimuovere il giudizio verso di noi. Che è quello che ci impedisce di riempire il nostro contenitore di amore per noi stessi e finchè il nostro contenitore manca di amore per noi stessi il nostro amore non sarà mai il riflesso della libertà assoluta, il riflesso dell’amore incondizionato. Sarà un amore carico di emozioni basse. Carico di interferenze. Quindi con la neutralità noi rinnoviamo il giudizio. Quindi il nostro modo di navigare attraverso la vita non è più attraverso l’idea di giusto o sbagliato. L’idea di buono e cattivo. L’idea di luce e oscurità. Ma è attraverso il principio di risonanza quindi noi sentiamo dove dobbiamo dirigere la nostra vettura. E quando non sentiamo che una specifica direzione non è quella giusta, non lo facciamo con il giudizio lo facciamo semplicemente perché percepiamo una mancanza di risonanza. Quindi la nostra scelta non è carica di emotività. E questo è ciò che la neutralità fa. Rimuove la nostra dipendenza dalle emozioni. Quindi non lasciamo più che le emozioni ci definiscono, che definiscono quello che sentiamo e quello che non sentiamo. Non siamo più in reazione emotiva di fronte a tutto ciò che scorre davanti ai nostri occhi. Siamo neutrali, il che vuol dire che ancora una volta non ci lasciamo definire dal fuori, ma ci lasciamo guidare da quello che sentiamo dentro. Senza giudizio. In questa maniera il nostro operato è libero da una risposta contratta. E libero dal dramma. E’ libero dal bisogno. La nostra scelta di dove e cosa vivere non è pregna delle nostre emotività, delle le nostre emozioni. Le emozioni non ci guidano le emozioni semplicemente ci danno delle esperienze sensoriali. Ci danno delle esperienze. Un po come quando mangiamo un pasto, ne sentiamo il sapore, ma in realtà dovrebbe essere il corpo che ci dice cosa mangiare. Non il modo con cui noi sentiamo i sapori. Non dovrebbero essere i sapori che ci guidano alla scelta del nostro pasto. Ma è il nostro corpo che ci guida alla scelta del nostro pasto in base a quello che il corpo ha bisogno in quel momento. Quindi i sapori sono un po come le emozioni. Noi non dovremmo scegliere di fare qualcosa in base a quello che ci dicono le nostre emozioni. Noi dobbiamo scegliere di fare qualcosa attraverso quello che ci dice l’anima, e l’anima non giudica. Quindi non stabilisce i giusti e sbagliati in base alle reazioni emotive, bensì decide quello che deve fare e quello che non deve fare in base alla dissonanza e alla risonanza. Se io in questo momento mi trovo in un palazzo pieno di gente, e all’improvviso il palazzo va a fuoco. Posso lasciare che le mie emozioni mi guidino. E quindi l’esperienza acquisisce un tono estremamente drammatico. E quindi disperato, preso dal panico, comincio a gomitate a farmi spazio per arrivare all’uscita del palazzo. In questo caso sono le mie emozioni che mi hanno guidato. Mi sono lasciato prendere completamente dalle emozioni. Quindi ho fatto completamente tabula rasa della mia anima e del mio centro e mi sono lasciato prendere dalle emozioni. In questo caso il panico, la paura, il terrore. Quello che è. E quindi esse mi hanno portato a un certo risultato. Nella stessa situazione in cui mi trovo in un palazzo che va a fuo,co dove c’è tantissima gente intorno a me che sta nel panico, ed è presa dalle emozioni, e quindi scalpita in nel terrore, se io rimango centrato con la mia anima e quindi rimango neutrale, ho paradossalmente molte molte più chance, più possibilità, non solo di trovare la via di uscita più intelligente, ma anche quella di aiutare tantissima gente. Perché sono neutrale. Sono centrato, e quindi ho un modo per rispondere… La mia abilità di rispondere, quindi la mia responsabilità ha un livello, attraverso la mia presenza ha un potere molto più forte. E quindi posso cominciare a dire: ok qui c’è il fuoco, lì c’è una finestra, lì forse non è una buona idea, qui possiamo fare… Qui c’è troppo fuoco… E posso cominciare a, diciamo, avere l’abilità di rispondere. Quindi sono molto più responsabile quando sono in una situazione di neutralità che quando sono preso dalle emozioni, dall’ emotività. Quando sono in reazione. E quindi nella mia centratura è molto più possibile che riesca a uscire fuori dal palazzo che va a fuoco incolume e possa anche trovare delle situazioni in cui possa aiutare e salvare tantissima gente che quando sono completamente preso dalle emozioni e quindi a gomitate cerco una via d’uscita. Questo chiaramente è un esempio molto diciamo quasi estremo però dà l’idea. E così anche nelle piccole e grandi cose del mio quotidiano se io mi mantengo neutrale la mia qualità decisionale viene direttamente dall’anima. Lascio che sia l’anima a decidere, mentre invece quando sono le emozioni che decidono, è la narrativa del mio ego. Il mio ego usa le mie emozioni in maniera estremamente astuta così da raccontarmi delle storie, ipnotizzarmi, e indurmi a vivere di quelle emozioni così che esso si possa nutrire, perché esso si nutre delle vibrazioni basse. L’ego per vivere ha bisogno di nutrirsi delle emozioni basse. Quindi la neutralità… In questo momento ci troviamo in uno tsunami. Il mondo così come lo conosciamo sta crollando. Se ci lasciamo prendere dalle emozioni e quindi reagiamo, combattiamo, ci arrabbiamo, eccetera, il nostro successo di uscire fuori dallo tsunami incolumi è molto molto limitato. O comunque è un parto sofferto. Mentre invece se rimaniamo centrati nella neutralità e quindi non giudichiamo e non lasciamo che le emozioni prendano il sopravvento, il nostro modo di attraversare questo periodo di grande trasformazione del collettivo umano, diventa, non solo un evento straordinario per noi stessi, ma ha anche la capacità di essere di supporto a un grandissimo numero di altre anime. La neutralità è anche come abbiamo detto l’espressione più alta dell’amore. Perché se io non ti giudico o non mi giudico ti lascio libero di essere te stesso. Sei libero. La tua libertà, quando sei in mia presenza non è compressa o limitata dai miei giudizi verso di te e verso la vita in genere. E quindi quando mi sei vicina o vicino, la tua sensazione è quella che la tua libertà addirittura aumenta ancor di più perché hai di fronte a te qualcuno che non ti giudica, che ti lascia libero di essere e di fare quello che devi fare. Questo è l’amore… è il dono più grande che possiamo offrire a un nostro fratello, una nostra sorella. Il dono della libertà senza giudizio. E questa è la neutralità. Nella neutralità c’è la magia del dono più grande che possiamo dare alla vita che è l’amore. Che celebra il libero arbitrio.
Marco Missinato
“UNDER THE STARS”
Musica di Marco Missinato
Dall’album “Wings of Love”
https://marcomissinato.bandcamp.com/album/wings-of-love
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