Ci sono fondamentalmente due tipi di luce. C’è quella luce che risiede dentro il campo di battaglia, e questa è una luce che per giustificare la sua esistenza ha bisogno dell’oscurità. È una luce che perpetua la battaglia. È una luce che è in continuo combattimento contro l’oscurità.
E questa è una bellissima luce, perché attraverso di essa possiamo vivere il gioco, il gioco del dualismo in cui c’è il giusto e lo sbagliato, il buono ed il cattivo, il bello ed il brutto. È un gioco attraverso il quale possiamo imparare tantissime cose. E questo gioco continua all’infinito, per tutta la durata nella quale decidiamo di partecipare.
L’altra luce è la luce che non ha opposti. E’ una luce che abbraccia tutto, tutti chiaroscuri, tutte le ombre, tutte le sfumature. E’ la luce che ci aspetta alla fine del gioco quando abbiamo deciso che non vogliamo giocare più, o vogliamo prendere una pausa dal gioco, o vogliamo cambiare gioco. Per uscire dal gioco abbracciamo questa luce. E’ la luce della fonte della vita stessa.
Tutte e due le luci sono un meraviglioso dono. La luce dentro il dualismo Ci dà modo di vivere delle esperienze straordinarie. La luce fuori del dualismo è il nostro ritorno a casa dove possiamo riposare, per pochi attimi, o per l’infinito. Tutte le religioni e la maggior parte dei concetti che vengono dalla spiritualità sponsorizzano la prima luce, la luce che è dentro la battaglia. La luce che ha bisogno di un opposto per continuare ad esistere.
Un bambino appena nato conosce solo la prima luce ed attraverso quella vibrazione esplora tutto il suo circostante. Poi la seconda luce, quella degli opposti, piano piano si insinua. Entra nel suo sistema operativo, entra nel suo costume, nel suo Avatar e comincia a creare una nuova prospettiva. E lì comincia l’avventura.
Adesso che stiamo finendo un ciclo e ne stiamo per cominciare un altro, è tempo di lasciare la luce degli opposti ed abbracciare la luce che illumina tutto. La luce che non giudica, la luce che non crea superiorità o inferiorità. La luce che celebra la diversità, non la condanna. Celebra l’unicità, non la soffoca, non la reprime, non la costringe, non la limita.
Quindi adesso stiamo muovendoci verso la luce organica. La luce degli opposti, la luce che vive attraverso il suo opposto, è una luce sintetica creata da un intelligenza artificiale per darci l’opportunità di fare un gioco. In questi ultimi 10.000 anni abbiamo giocato con un dualismo, con una luce che creava un fortissimo senso di contrasto. Era una luce che sponsorizza la battaglia tra la luce e l’oscurità, tra il bene e il male in maniera molto, molto contratta. Adesso andiamo verso una luce che ci propone un gioco molto molto più dolce. Molto molto più morbido, molto meno contrastante.
E questa luce che ci aspetta, è una luce che sponsorizza la neutralità, Il non giudizio. Sponsorizza il gioco del dualismo in una maniera molto meno separante meno contratta. Per abbracciare questa luce dobbiamo semplicemente collegarci con la nostra anima. Essa ci guiderà a questa luce nella maniera più efficiente nella maniera più armoniosa così che questo passaggio tra il vecchio sogno e quello nuovo possa acquisire dei toni non così drammatici ma al contrario, possa essere un’esperienza a dir poco meravigliosa.
Marco Missinato
“UNDER THE STARS”
Musica di Marco Missinato
Dall’album “Wings of Love”