Dal fondo dell’oceano
dopo diecimila anni
ritornare alla luce
è forse l’impresa
più straordinaria
dell’anima..
Per l’ascolto si consiglia l’uso delle cuffie
Testi, Fotorgafia e Musich di Marco Missinato
www.soundsofoneness.com
Immaginiamo di avere una
una grande passione per il mare
in particolare
ci entusiasma
l’idea di andare ad esplorare il fondo del mare
il fondo dell’oceano
20, 30, 40 km o forse più
nelle profondità dell’oceano
e questa idea ci entusiasma
perche vogliamo sperimentare
e vogliamo esplorare quel tipo di estrema separazione
estrema frammentazione
estrema densità
dove il corpo diventa pesantissimo
è molto difficile respirare
i movimenti sono molto limitati
la visione molto oscura
e siamo lì nel fondo dell’oceano
immersi in quella realtà diseparazione quasi assoluta
e dal quel tipo di separazione
accettiamo la sfida di creare
di creare qualcosa
qualcosa che in quel fondo, in quella latitudine
in quella frequenza
non è ancora mai arrrivato
questo è
l’entusiasmo dell’anima
quando scieglie di tuffarsi
ed entrare nel sistema operativo pianeta terra
l’anima anche sà
che ci sono altre anime chehanno accettato questa sfida
ed anch’esse stanno nel fondo dell’oceano
ma che dovuto all’estrema, diciamo
alle estreme condizioni
dell’ambiente in quel fondale
hanno perso completamente coscienza
del sè
e fanno molta fatica odiciamo quasi non riescono più
a tornare in superficie
e quindi
l’anima sceglie di inoltrarsi nelletenebre dei bassifondi dell’oceano
anche per portare supporto a queste anime
così che tutti insieme si possa risalire
verso la luce del sole
questa metafora esprime in parte le ragioni per cui noi
siamo in questa situazione così estrememamente frammentata
ed il momento in cui ci tuffiamo sappiamo che dobbiamo indossare uno scafandro
sarebbe il nostro costume che abbiamo
in questo momento il nostro corpo
uno scafandro che dal punto di vistadell’anima è pesantissimo e limitante
e rende diciamo il movimento
bè non impossibile, ma molto molto difficile
e sapppiamo che
entriamo in una situazione in cui
diciamo la disponibilità di aria
e di ossigeno è molto limitata
la visibilità è molto limitata
e c’è una forte depressione
non solo in termini pratici ma
anche propio a livello psicologico
perchè c’è quasi il buoi assoluto
e non sappiamo neanche che tipo di creature
incontriamo in quell’ambiente forse
mai esplorato dall’anima prima
ma sappiamo che se riusciamo a diventare
ad esprimerci come forza cad esprimerci come forza creativa
in quell’ambiente così austero,
così difficile poi avremo moltissimo da condividere
nel momento in cui riusciamoa ritornare alla superficie
ed il nostro livello di apprezzamento
per la libertà che arriva dall’essere
liberi fuori dall’acqua
liberi di muoverci incrementerà in maniera straordinaria
quello che succede spesso come ho accenato prima
è che nel momento in cui noi entriamo
nel fondo dell’oceano
la situazione è così intensa che ci scordiamo
ci scordiamo che siamosemplicemente dei temporanei visitatori
e pensiamo, cominciamo a credere che questa è la nostra esistenza,
non c’è altro esiste solo questo
e poi la morte
questa è un pò la condizione in cui stà in questo momento
il collettivo umano
ed è stato in questa condizione
adesso da molto tempo
ed in questo momento
l’oceano stesso
ci stà dicendo, stà operando
per farci tornare in superficie
e quindi stà lentamente
diminuiendo la pressione dell’acqua
diminuendo l’oscurità
diminuendo il limite nella mobilità
e quindi piano piano noi stiamo
avvicindandoci sempre più alla superficie
ed in questo viaggio di ritorno
sentiamo paura perchè ci siamo scordati chi siamo
e malgrado siamo in situazioni estremamente severe
lì giù nel fondo dell’oceano
questa severità
queste restrizioni comunque
hanno rappresentato la nostra casa
ci sentiamo a casa
perchè non pensiamo che esista nient’altro
e quindi man mano che ci decompressiamo
ed andiamo verso al superficie
sentiamo paura
al punto che alcuni di noi
cercano paradossalmente di far di tutto per rimanere nel fondo
fanno di tutto per rimanere loro nel fondo
e far rimanere nel fondo tutti gli altri
perchè pensano che andare
verso l’alto è una pazzia
è una illusione
pensano che andare verso l’alto è un complotto
la mente crea una narrativa
molto molto estesa
per spiegare il perchè non dobbiamo lasciare il fondo dell’oceano
ma questa spinta verso la superficie
è inarrestabile
ed impossibile da fermare
può essere forse, in un certo
modo può essere rallentata
ma non può essere fermata
quindi ovviamente quello che dobbiamo fare
è collegarci con l’attimo fuggente
in modo da
riaccendere i pulsanti della
nostra torre di controllo
così che piano piano
cominciamo a ricordarci sempre
di pù chi veramente siamo
per fare ciò dobbiamo deprogrammarci
siamo stati programmati per migliaia di anni
a vivere nel fondo dell’oceano
a credere che esso è la realtà
e che questa è la vita
siamo stati per tanto programmati a credere
che la vita è molto corta
per
Marco Missinato