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“IL BAMBINO ED IL MURO”
Marco Missinato
Testi e Musiche di Marco Missinato
C’era una volta un bambino.
Era un bambino come lo sono tutti i bambini: straordinario, un miracolo della vita. Era nato da poco arrivato da poco, in questo meraviglioso pianeta, forse un anno forse due.
I suoi momenti più gioiosi in quel periodo dell’infanzia erano quando lui andava a trovare suo nonno. Il vecchio nonno, che viveva solo in una vecchia casa in campagna, lo abbracciava sempre con un luminoso sorriso e insieme passavano interminabili ore a vivere la vita attraverso il gioco. Il momento suo favorito era quando il nonno lo portava in questa piccola stanzetta illuminata da una bella finestra in cui c’era un muro bianco. E il nonno aveva appoggiato a fianco al muro una varietà di colori, dal blu al verde, al giallo, al rosso, l’arancione, al marrone. E il bambino con grandissima eccitazione sceglieva colore per colore e cominciava a dipingere in questo muro, a scarabocchiare, a creare forme infinite. Il nonno gli sorrideva accanto, e con grande delizia si gustava la scena. Il bambino, preso da questi colori e preso da questo muro bianco che diventava sempre più pieno di graffiti, di disegni, passava ore ore e ore a colorare, a creare forme fantastiche che gli venivano dalla sua immaginazione. E questo andò avanti per diversi anni. A tre anni poi a quattro poi a cinque. E quando era possibile, lui con il nonno, scendeva e andava in questa stanzetta illuminata da questa bellissima finestra, e colorava questo muro, era un muro molto grande bianco. E con i mesi e con gli anni, questo muro aveva acquisito una serie infinita di colori, disegni di forme. Questo muro ormai rappresentava la delizia dell’immaginazione di questo bambino. Poi man mano che il bambino cresceva i momenti da poter dedicare con il suo nonno a questo muro si accorciarono sempre di più. Il bambino doveva andare a scuola, aveva un numero sempre più crescente di impegni e di responsabilità. E così passarono anno dopo anno e il bambino cominciò a crescere e piano piano si scordò di quel muro. Il nonno morì e quella casa fu chiusa. Quel bambino, ora diventato uomo, aveva seguito le regole del gioco. Aveva seguito la prassi suggerita dal consueto, e quindi si era diplomato. Era andato all’università. Si era laureato. Aveva trovato un posto di lavoro. Si era sposato. Aveva fatto bambini. La sua vita era normale, una vita come tante altre. Un giorno, un meraviglioso giorno di primavera, quest’uomo, per una serie di ragioni, dopo che anche suo padre morì, dovette fermare la sua routine ed il suo normale quotidiano per organizzare i beni che suo padre con la sua morte gli aveva lasciato. E tra questi beni c’era anche la casa del nonno a cui non aveva mai messo piede per tantissimi anni. E quindi con le chiavi in mano andò in campagna a vedere lo stato di questo bene e come disporlo e di cosa farne. E quando entrò nella casa del nonno, mentre esplorava i vari ambienti che facevano parte della sua infanzia, aprì questa ora vecchia e polverosa stanza. Aprì quella finestra da cui entrava quella bella luce, e con sua grande meraviglia, vide il muro. E all’improvviso si ricordò di quelle incredibili straordinarie emozioni, che quei colori, quel muro e quei disegni, gli avevano dato. E alcune lacrime scesero dai suoi occhi. In quel momento, in quel magico momento, lui si ricordò. che cosa voleva dire vivere attraverso la gioia. Vivere attraverso l’immaginazione. Vivere attraverso la nostra unicità. Vivere attraverso i nostri doni. E dopo aver osservato con tutta la sua anima I colori che lui stesso aveva creato in quel muro quando era bambino, lui capì che qualcosa era successo. Lui capì che non poteva più tornare a quel lavoro, a quei parametri che aveva adottato per quasi tutta la sua vita. Lui capì che quei colori sul muro erano la rappresentazione della sua vera ed eterna essenza. Quei segni sul muro sprigionarono in lui quel ricordo che lo riportò alla sua vera origine, alla sua vera identità che, costume dopo costume sociale, era stata nascosta. Il risveglio a quella sua unicità creò una reazione a domino su tutto il suo costruito, su tutto ciò che aveva fatto finora nella sua vita. Si rese conto che quello che aveva fatto era una falsa rappresentazione di sé stesso. Quando uscì da quella vecchia e polverosa casa del suo amato nonno lui non era più lo stesso. Era ritornato a essere quel piccolo bambino. Che voleva navigare l’esperienza umana solo attraverso la gioia, solo attraverso la creatività, solo attraverso la sua unicità. E da quel momento cominciò per lui una nuova avventura.
Marco Missinato
“DREAM AFTER DREAM”
Musica di Marco Missinato https://marcomissinato.bandcamp.com/album/dream-after-dream “REMEMBERING”
Musica di Marco Missinato
https://marcomissinato.bandcamp.com/album/remembering
Musica di Marco Missinato https://marcomissinato.bandcamp.com/album/dream-after-dream “REMEMBERING”
Musica di Marco Missinato
https://marcomissinato.bandcamp.com/album/remembering
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