Un giorno due amici
nell’atto di condividere le loro passioni e le loro gioie
scoprono di essere tutti e due affascinati
dall’idea di giocare a tennis
e di diventare dei bravissimi giocatori di questo gioco
. E così arriva il giorno in cui insieme
decidono di fare una partita.
riservano il campo da tennis Indossano la prestabilita tenuta da tennis,
calzoncini, maglietta, scarpe da tennis
per poter così affrontare il gioco
in maniera appropriata, e con una racchetta e le pallette da tennis nuove fiammanti,
entrano in campo per iniziare il gioco. e così con grande gioia ed entusiasmo si tuffano nel gioco, per imparare a giocarlo e possibilmente diventare dei tennisti formidabili ma ad un certo punto, succede una cosa alquanto bizzarra man mano che i due amici si addentrano e vanno sempre più in profondità nel gioco essi si scordano che stanno giocando, che stanno semplicemente facendo un gioco si scordano che è semplicemente una situazione temporanea, di breve durata e cominciano a percepire la loro realtà e la loro identità solo da dentro il campo da tennis in poche parole nella loro percezione il gioco che hanno scelto diventa l’unica cosa che esiste per una qualche ragione entrano in una predisposizione mentale in cui si lasciano definire in maniera assoluta dal gioco da cosa succede durante il gioco da come essi giocano ed ora, ciò che doveva essere semplicemente un gioco, percepito come unica e assoluta realtà, diventa una situazione estremamente seria estremamente contratta, La loro percezione della vita e soprattutto la percezione di loro stessi ora dipende da come giocano a tennis. In quei momenti in cui giocano bene si sentono sollevati, rassicurati, confortati, amati ma nei momenti in cui giocano male si sentono abbattuti, depressi, preoccupati, perdenti, addirittura insignificanti essi hanno scordato che era semplicemente un gioco che volevano fare insieme, adesso la loro mente li ha convinti che esiste solo il tennis, che loro derivano il loro senso del Sè da come vanno le cose dentro i parametri del campo da tennis, da come giocano, dal punteggio della partita, dagli applausi del pubblico, da come si posizionano nella classifica dei tennisti… E così ogni volta che con il servizio, con la battuta lo scambio comincia, la situazione è estremamente seria, perdere il punto ha ora potere di assoluta autodefinizione, essi definiscono il loro senso del Sè e la loro autostima in base a come la partita si sviluppa La loro mente li ha convinti che essi esistono solo all’interno dei parametri dettati dal gioco del tennis, ed il loro valore è convenuto, estrapolato attraverso il modo in cui giocano Il gioco è diventato la loro realtà assoluta Questa metafora spiega la condizione umana: il novanta cinque per cento della popolazione umana, forse anche più, crede di essere i ruoli che stà interpretando come essere umano ed è arrivata a crederlo in maniera assoluta. Quindi crede di essere un dottore, uno scienziato, uno spazzino, una celebrità dello spettacolo, un politico, un dentista… crede di essere padre, madre, figlio, giovane, vecchio, bello, brutto, sano, malato, ricco povero, alto, basso, crede di essere italiano, francese, americano, giapponese, crede di essere fortunato, sfortunato, crede in tutte le sfumature del gioco in maniera assoluta, …per lui non esiste altro e si può notare la differenza: quando giochiamo a tennis e sappiamo che stiamo semplicemente giocando, sappiamo che in qualunque momento possiamo finire il gioco “ok, è stato divertente ed interessante… adesso ritorno alla mia condizione originale e continuo il mio viaggio verso nuovi orizzonti.. lascio il tennis e sono grato a questo gioco, e grato anche a te amico giocatore di tennis, per aver giocato con me e per aver reso questo gioco così esilarante, interessante e a volte anche difficile,.. ti sono grato perchè grazie a te ed al gioco del tennis ho avuto modo di imparare molte cose che adesso, che ritorno al mio viaggio, renderanno il mio cammino ancora più delizioso, ancora più straordinario di prima.. quando giochiamo a tennis sapendo che è semplicemente un gioco, il gioco del tennis diventa leggero, piacevole, certo può essere a momenti difficile, si suda, si corre, magari si impreca pure per un momento per un errore fatto, quando la palla invece di passare dall’altra parte del campo si abbatte contro la rete e abbiamo perso il punto… ma tutto ciò avviene con un sorriso, perchè sappiamo che è un gioco.. perchè il giocatore di tennis non si è perso nel gioco, ha mantenuto la sua vera identità e la vera prospettiva della vita… sà profondamente dentro sè stesso di non essere solo e assolutamente un giocatore di tennis, sà che in qualunque momento può togliersi la maglietta, posare la racchetta, uscire dal campo da tennis e continuare il suo cammino in qualunque direzione egli desidera.. e così è per la vita.. questo percorso umano, straordinario, quando vediamo la nostra vita in maniera olistica, è per noi semplicemente una esperienza.. ma la maggior parte della popolazione mondiale ha messo alla guida della sua vettura la mente/ego la quale da migliaia di anni, e soprattuto negli ultimi decenni, ha fatto un lavoro straordinario nel convincere il collettivo umano che questa esperienza umana è assoluta, e che non esiste altro, che alla fine di essa c’è il buio, la vita finisce dopo quel limitato numero di anni che l’esperienza umana ci dona La mente/ego fà questo lavoro attraverso dei fantasiosi racconti, l’ego è un cantastorie straordinario e continuamente, incessantemente continua a raccontare delle storie fantastiche, storie per lo più contratte, basate sull’idea e l’illusione della separazione, basate sull’idea che c’è sempre qualcosa di cui avere paura, e continua ad affascinarci, ad ipnotizzarci con storie elaborate di quello che è successo nel passato e di quello che potrebbe succedere nel futuro Ed in questa maniera ci fà credere che il gioco umano è l’unica cosa che esiste e non c’è altro. Una volta che ci ricolleghiamo con l’anima ci ricordiamo che invece questo è semplicemente un gioco.. un gioco che è a dir poco straordinario, meraviglioso, forse il più meraviglioso di tutti i giochi.. ..ma pur sempre un gioco Ed è solo attraverso la voce dell’anima ed il nostro ricollegamento ad essa che possiamo capire tutto ciò… questo perchè NOI SIAMO l’ANIMA Ora quando s’introduce l’idea di Anima immediatamente la mente/ego scalpita perchè sà che se l’anima ritorna a far parte del gioco il suo potere di controllo svanisce ed essa, la mente, deve tornare al suo vero ruolo, che non è il ruolo di comando assoluto non è il ruolo di controllo o di gestione assoluta del sistema operativo esperienza umana, ma è semplicemente un ruolo di esecutore esecutore di alcune ben specifiche operazioni, e non la guida unica ed assoluta dell’intera esperienza umana. E quindi quando si menziona l’Anima cosa fà la mente/ego? la mente/ego, lo sento spesso quando introduco la possibilità dell’idea di “ascoltare l’Anima” sentendosi minacciata immediatamente comincia a rifiutare questo invito e a confutare il concetto stesso che l’Anima sia una cosa concepibile..: “…sì, questa anima… sono tutti discorsi filosofici, questa idea dell’Anima, questa spiritualità,…. noi dobbiamo vedere il concreto perchè io ho i figli da nutrire, ho le bollette da pagare… tutti questi discorsi sull’anima sono astratti, dobbiamo guardare la realtà e la realtà è che c’è una vita da combattere, una vita da cui sopravvivere, altro che anima quì bisogna essere astuti, perchè il mondo, lo sappiamo bene, è dei furbi, e io devo pensare ai fatti miei, devo assolutamente vincere questa partita di tennis, se no non ce la faccio. ne dipende la mia vita e la vita dei miei figli…” e questà è la mente/ego che crea la più grossa trappola, credere che l’Anima sia un discorso astratto, qualcosa lassù, intangibile, inafferrabile, impalpabile.. questo è uno dei trucchi più efficaci e formidabili della religione e della spiritualità Se si nota, religione e spiritualità sono due industrie che parlano dell’aspetto animico del cammino umano sempre in maniera non pratica, da sempre ci forniscono delle informazioni che non possiamo veramente applicare nel nostro quotidiano.. oppure fanno da freno, creano concetti come il peccato, il non meritarcelo, il non essere ancora pronti, l’essere inferiori di fronte a Dio,… e quindi siamo arrivati a concludere che la spiritualità e la vita pratica sono due cose separate, diverse una è filosofia astratta, lontana l’altra è la cruda verità, e si deve sopravvivere, soffrire, lavorare duro e che dobbiamo guadagnarci il nostro pane quotidiano.. La religione e la spiritualità astutamente si assicurano che noi continiamo a credere che la nostra realtà è circoscritta e limitata tra le linee del campo da tennis e che non esiste altro.. ed in questa maniera è molto, molto facile controllarci e carpire il nostro consenso così che una matrice invertita può essere sostenuta, creata.. In poche parole, attraverso il fatto che noi pensiamo esista solo il tennis, loro possono controllare il gioco e, attraverso il nostro consenso, creare la realtà che loro vogliono che è una prigione che stringe sempre di più le sue mura. Adesso, malgrado tutti i loro tentativi un numero sempre maggiore di individui si sta ricordando che noi siamo molto, molto di più di giocatori di tennis confinati in un rettangolo di terra battuta ci stiamo ricordando sempre di più che in realtà noi siamo infinitamente più vasti della maglietta da tennis che stiamo indossando e della racchetta che stiamo impugnando.. Tuttavia ci sono ancora moltissimi che si ostinano ad aggrapparsi alla mente, continuando a dire che l’anima è una cosa astratta e “io debbo sopravvivere perchè ho problemi da risolvere…” IL PILOTA E allora per questi individui forse potrebbe essere di supporto raccontare un’altra breve metafora: Nell’infinto orizzonte del cielo vola un’aereo. All’interno di questo aereo c’è un pilota il pilota deve atterrare questo suo aereo Ci sono delle fortissime perturbazioni, l’aereo è immerso tra le nubi di un forte uragano, pioggia, vento.. ed è impossibile per il pilota vedere la pista di atterraggio… ora il pilota, completamente perso nel suo ruolo di pilota è convinto di essere un’entità unica e separata e che non esiste altro… e attraverso la sua visione lineare mentale limitata cerca con grandissimo affanno di atterrare l’aereo… Sì, Lui sente una voce che gli arriva da dentro l’aereo una voce che si introduce come Torre di Controllo e che gli dà le coordinate precise per un atterraggio sicuro, un atterraggio anche divertente e piacevole, malgrado le forti perturbazioni… ma il pilota credendo che bisogna guardare solo la realtà e credendo che la voce di torre di controllo è una voce astratta priva di concretezza lui dice a se stesso: ma cosa è questa voce tutte queste filosofie che mi arrivano, non ho tempo per queste cose, ho un aereo da atterrare, non ho tempo per ascoltare questa voce strana che mi dice queste strane cose… e quindi egli si ostina a cercare di atterrare il suo aereo, si isola dalla vita, la vita vorrebbe co creare con lui nell’atto dell’atterraggio di quel suo aereo, ma lui si è scordato che non è solo un pilota, si è scordato che lui è anche e soprattutto Torre di controllo, la sua mente/ego fà di tutto per fargli credere che quella voce è una fantasia, fà di tutto per distrarlo… quindi il pilota, solo, isolato, in grande contrazione, paura ed affanno, si appresta ad un atterraggio che a dir poco sarà catastrofico Ma il momento in cui decide di riunirsi a quella parte di sè che è torre di controllo, e comincia a ricordare che Torre di Controllo è la sua più veritiera realtà, ecco allora all’improvviso l’aereo può atterrare in maniera semplice e sicura, attraverso la gioia esilarante che si manifesta al termine di una avventura straordinaria Questa è la differenza tra coloro che si ostinano a cercare di controllare la situazione, la situazione del loro gioco umano, attraverso i meandri oscuri della mente contratta, e quelli che invece si ricollegano con la loro anima e quindi giocano il gioco dell’essere umano in perfetta sincronicità con le leggi di risonanza e dissonanza che li guidano sempre in maniera infallibile una volta riunitesi con quella parte di loro che è l’Anima, liberi dalle morse della mente/ego, essi non hanno più bisogno di creare passato e non hanno più bisogno di creare futuro. Si possono semplicemente allineare con l’attimo fuggente e attimo fuggente dopo attimo fuggente, attraverso la voce della loro anima e della loro famiglia animica, essi continuano il loro cammino umano abbracciando il mistero della vita, la quale si spiega, si sviluppa e si evolve di fronte ai loro occhi in maniera straordinaria, e sempre inaspettata. CHI SIAMO E allora chi siamo noi veramente? per capire chi siamo noi dobbiamo prima capire cosa è LA VITA. Ma c’è una necessaria premessa da fare: la vita non può essere capita. La mente razionale non è equipaggiata per capire la vita. La mente è certo uno strumento straordinario ed essenziale per il nostro cammino ma essa non è concepita nè attrezzata per capire la Vita. La vita non può essere capita, la vita può essere solo sentita. Fatta questa premessa, possiamo ora dire che quando usiamo la parola Vita intendiamo dire Tutto, tutto ciò che esiste scaturisce dalla Fonte della Vita non esiste niente fuori dalla vita. La fonte della vita è tutto. Tutto ciò che esiste è la Fonte, la sorgente La Fonte è tutto. Tutto ciò che possiamo vedere, tutto ciò che non possiamo vedere, tutto ciò che possiamo capire e tutto ciò che non possiamo capire… tutti i mondi, le galassie, gli universi, le dimensioni, tutto ciò che è vita sgorga, scaturisce dalla Fonte la Fonte è tutto ora se la Fonte è TUTTO, essa vive una situazione particolare una situazione in cui essa non può avere nessuna esperienza Quando tutti i meravigliosi colori che ci offre la Vita, quando tutti i colori che i nostri occhi percepiscono si fondono tutti insieme, cosa succede? Sappiamo, e la scienza lo prova, che l’unione di tutti i colori crea il BIANCO quando si uniscono, si fondono tutti i colori… quello che si crea è il Bianco Il Bianco è l’insieme di tutti colori Quindi la fonte, essendo tutti i colori.. vive immersa nel bianco, il così chiamato da molti “Punto Zero” in quel punto Zero dove tutto ciò che esiste si fonde in un respiro non può esserci nessuna esperienza così come quando guardiamo il bianco assoluto non abbiamo nessuna emozione, nessuna esperienza Quindi La fonte per avere un’esperienza cosa fà? La Fonte vive la Vita… Cosa vuol dire? la Fonte per avere una esperienza di Sè stessa, per vivere sè stessa, comincia a creare delle illusorie separazioni. Illusorie perchè se si è il tutto, non ci può essere una vera separazione. La separazione è semplicemente un Sogno, una simulazione, un ologramma.. Così la fonte crea una infinità di illusorie frammentazioni, una infinità di Sogni, una infinità di illusorie separazioni. Alcune sono illusioni di separazione più profonde, più lontane, altre più leggere, più vicine alla fonte… La fonte della vita crea una infinità di ologrammi, di sogni. Li possiamo chiamare Sistemi operativi, o Matrici… La fonte ha creato una infinità di questi sogni… e la Madre terra/il viaggio umano è uno di questi sogni… forse uno dei più belli.. Ora la Fonte, una volta che ha creato tutti questi sogni, cosa fà? Ora ha di fronte a se una infinità di potenziali esperienze attraverso le quali può vivere se stessa, può vivere una infinita serie di esperienze attraverso le quali essa può capire e soprattutto sentire di Essere. Perchè la fonte della Vita è, ma non sà di essere essa ha bisogno di vivere la Vita per capire di essere E come lo fà? Lo fà attraverso l’Anima. L’Anima è la Fonte della vita che vive sè stessa. Ogni Anima è la Fonte che si slancia in uno dei sogni che essa stessa ha creato. L’Anima osserva le infinite possibilità di fronte ai suoi occhi, gli infiniti sogni, ologrammi, sistemi operativi, matrici… ed in base a quello che lei sente sia la sua necessaria prossima esperienza, attraverso il suo senso di risonanza e dissonanza, dettato sempre dalla sua gioia, l’anima sceglie il suo prossimo sogno, la sua prossima avventura. L’Anima è multidimensionale, per tanto ha la capacità di vivere diversi sogni simultaneamente E ogni sogno, ogni ologramma, ogni matrice, ogni realtà simulata, per essere vissuta ha un suo Avatar, uno scafandro che è stato disegnato perfettamente per viaggiare attraverso quel sogno. Per tanto l’Anima, una volta scelto il suo nuovo sogno, ne accetta le sue regole e condizioni, ne indossa l’Avatar per esso designato e si avventura nel sogno. Ed è così che noi siamo diventati ESSERI UMANI, NOI SIAMO LA FONTE DELLA VITA CHE ATTRAVERSO L’ANIMA SI PROIETTA IN UN SOGNO DA LEI STESSA CREATO PER VIVERE SE STESSA ED ACQUISIRE UN SEMPRE PIU’ INTENSO SENSO DEL SE’ Siamo anime che attraverso questo straordinario costume umano che chiamiamo Corpo, stiamo vivendo questo viaggio in questa simulazione, in questo sogno, questa Matrice che si chiama Madre Terra, …questo fantastico viaggio umano che adesso stà ai vertici di una grande trasformazione. Questo perchè ogni matrice, ogni sogno, ogni sistema operativo creato dalla Fonte, si esprime a spirale, ed ogni cerchio della spirale è un ciclo. Nel caso della terra ogni spirale è un ciclo di 25000 anni. In questo momento del cammino umano siamo alla fine di un ciclo e ne stiamo cominciando uno nuovo. Ogni volta che un ciclo finisce, c’è un aggiornamento. Il sistema operativo si aggiorna. Siamo ora nella fase di aggiornamento in cui il sistema operativo dopo un ciclo di 25000 anni di esperienze, si stà risettando, stà tornando alla sua impronta originale. Stiamo tornando a quello che era il disegno originale Madre Terra/Esperienza Umana. Con la differenza che, ogni volta che alla fine di un ciclo e ne comincia un’altro si risetta il sistema operativo, c’è sempre una evoluzione. Perchè la spirale quando compie un cerchio e ne comincia un’altro non ripete mai lo stesso percorso, la vita non ripete mai se stessa il cerchio è sempre più largo, si espande. Ogni cerchio è quindi una esperienza unica. Ora stiamo cominciando un nuovo ciclo, un nuovo cerchio di altri 25mila anni il quale ha un disegno Madre terra/Esperienza Umana completamente nuovo, ancora più bello, ancora più divino di quello precedente, ancora più straordinario All’interno di questo sogno, se, come anime scegliamo di continuare il viaggio terreno, ci aspetta un nuovo cammino con possibilità infinite ancora più straordinarie in quello che chiamiamo il cammino Umano.
nell’atto di condividere le loro passioni e le loro gioie
scoprono di essere tutti e due affascinati
dall’idea di giocare a tennis
e di diventare dei bravissimi giocatori di questo gioco
. E così arriva il giorno in cui insieme
decidono di fare una partita.
riservano il campo da tennis Indossano la prestabilita tenuta da tennis,
calzoncini, maglietta, scarpe da tennis
per poter così affrontare il gioco
in maniera appropriata, e con una racchetta e le pallette da tennis nuove fiammanti,
entrano in campo per iniziare il gioco. e così con grande gioia ed entusiasmo si tuffano nel gioco, per imparare a giocarlo e possibilmente diventare dei tennisti formidabili ma ad un certo punto, succede una cosa alquanto bizzarra man mano che i due amici si addentrano e vanno sempre più in profondità nel gioco essi si scordano che stanno giocando, che stanno semplicemente facendo un gioco si scordano che è semplicemente una situazione temporanea, di breve durata e cominciano a percepire la loro realtà e la loro identità solo da dentro il campo da tennis in poche parole nella loro percezione il gioco che hanno scelto diventa l’unica cosa che esiste per una qualche ragione entrano in una predisposizione mentale in cui si lasciano definire in maniera assoluta dal gioco da cosa succede durante il gioco da come essi giocano ed ora, ciò che doveva essere semplicemente un gioco, percepito come unica e assoluta realtà, diventa una situazione estremamente seria estremamente contratta, La loro percezione della vita e soprattutto la percezione di loro stessi ora dipende da come giocano a tennis. In quei momenti in cui giocano bene si sentono sollevati, rassicurati, confortati, amati ma nei momenti in cui giocano male si sentono abbattuti, depressi, preoccupati, perdenti, addirittura insignificanti essi hanno scordato che era semplicemente un gioco che volevano fare insieme, adesso la loro mente li ha convinti che esiste solo il tennis, che loro derivano il loro senso del Sè da come vanno le cose dentro i parametri del campo da tennis, da come giocano, dal punteggio della partita, dagli applausi del pubblico, da come si posizionano nella classifica dei tennisti… E così ogni volta che con il servizio, con la battuta lo scambio comincia, la situazione è estremamente seria, perdere il punto ha ora potere di assoluta autodefinizione, essi definiscono il loro senso del Sè e la loro autostima in base a come la partita si sviluppa La loro mente li ha convinti che essi esistono solo all’interno dei parametri dettati dal gioco del tennis, ed il loro valore è convenuto, estrapolato attraverso il modo in cui giocano Il gioco è diventato la loro realtà assoluta Questa metafora spiega la condizione umana: il novanta cinque per cento della popolazione umana, forse anche più, crede di essere i ruoli che stà interpretando come essere umano ed è arrivata a crederlo in maniera assoluta. Quindi crede di essere un dottore, uno scienziato, uno spazzino, una celebrità dello spettacolo, un politico, un dentista… crede di essere padre, madre, figlio, giovane, vecchio, bello, brutto, sano, malato, ricco povero, alto, basso, crede di essere italiano, francese, americano, giapponese, crede di essere fortunato, sfortunato, crede in tutte le sfumature del gioco in maniera assoluta, …per lui non esiste altro e si può notare la differenza: quando giochiamo a tennis e sappiamo che stiamo semplicemente giocando, sappiamo che in qualunque momento possiamo finire il gioco “ok, è stato divertente ed interessante… adesso ritorno alla mia condizione originale e continuo il mio viaggio verso nuovi orizzonti.. lascio il tennis e sono grato a questo gioco, e grato anche a te amico giocatore di tennis, per aver giocato con me e per aver reso questo gioco così esilarante, interessante e a volte anche difficile,.. ti sono grato perchè grazie a te ed al gioco del tennis ho avuto modo di imparare molte cose che adesso, che ritorno al mio viaggio, renderanno il mio cammino ancora più delizioso, ancora più straordinario di prima.. quando giochiamo a tennis sapendo che è semplicemente un gioco, il gioco del tennis diventa leggero, piacevole, certo può essere a momenti difficile, si suda, si corre, magari si impreca pure per un momento per un errore fatto, quando la palla invece di passare dall’altra parte del campo si abbatte contro la rete e abbiamo perso il punto… ma tutto ciò avviene con un sorriso, perchè sappiamo che è un gioco.. perchè il giocatore di tennis non si è perso nel gioco, ha mantenuto la sua vera identità e la vera prospettiva della vita… sà profondamente dentro sè stesso di non essere solo e assolutamente un giocatore di tennis, sà che in qualunque momento può togliersi la maglietta, posare la racchetta, uscire dal campo da tennis e continuare il suo cammino in qualunque direzione egli desidera.. e così è per la vita.. questo percorso umano, straordinario, quando vediamo la nostra vita in maniera olistica, è per noi semplicemente una esperienza.. ma la maggior parte della popolazione mondiale ha messo alla guida della sua vettura la mente/ego la quale da migliaia di anni, e soprattuto negli ultimi decenni, ha fatto un lavoro straordinario nel convincere il collettivo umano che questa esperienza umana è assoluta, e che non esiste altro, che alla fine di essa c’è il buio, la vita finisce dopo quel limitato numero di anni che l’esperienza umana ci dona La mente/ego fà questo lavoro attraverso dei fantasiosi racconti, l’ego è un cantastorie straordinario e continuamente, incessantemente continua a raccontare delle storie fantastiche, storie per lo più contratte, basate sull’idea e l’illusione della separazione, basate sull’idea che c’è sempre qualcosa di cui avere paura, e continua ad affascinarci, ad ipnotizzarci con storie elaborate di quello che è successo nel passato e di quello che potrebbe succedere nel futuro Ed in questa maniera ci fà credere che il gioco umano è l’unica cosa che esiste e non c’è altro. Una volta che ci ricolleghiamo con l’anima ci ricordiamo che invece questo è semplicemente un gioco.. un gioco che è a dir poco straordinario, meraviglioso, forse il più meraviglioso di tutti i giochi.. ..ma pur sempre un gioco Ed è solo attraverso la voce dell’anima ed il nostro ricollegamento ad essa che possiamo capire tutto ciò… questo perchè NOI SIAMO l’ANIMA Ora quando s’introduce l’idea di Anima immediatamente la mente/ego scalpita perchè sà che se l’anima ritorna a far parte del gioco il suo potere di controllo svanisce ed essa, la mente, deve tornare al suo vero ruolo, che non è il ruolo di comando assoluto non è il ruolo di controllo o di gestione assoluta del sistema operativo esperienza umana, ma è semplicemente un ruolo di esecutore esecutore di alcune ben specifiche operazioni, e non la guida unica ed assoluta dell’intera esperienza umana. E quindi quando si menziona l’Anima cosa fà la mente/ego? la mente/ego, lo sento spesso quando introduco la possibilità dell’idea di “ascoltare l’Anima” sentendosi minacciata immediatamente comincia a rifiutare questo invito e a confutare il concetto stesso che l’Anima sia una cosa concepibile..: “…sì, questa anima… sono tutti discorsi filosofici, questa idea dell’Anima, questa spiritualità,…. noi dobbiamo vedere il concreto perchè io ho i figli da nutrire, ho le bollette da pagare… tutti questi discorsi sull’anima sono astratti, dobbiamo guardare la realtà e la realtà è che c’è una vita da combattere, una vita da cui sopravvivere, altro che anima quì bisogna essere astuti, perchè il mondo, lo sappiamo bene, è dei furbi, e io devo pensare ai fatti miei, devo assolutamente vincere questa partita di tennis, se no non ce la faccio. ne dipende la mia vita e la vita dei miei figli…” e questà è la mente/ego che crea la più grossa trappola, credere che l’Anima sia un discorso astratto, qualcosa lassù, intangibile, inafferrabile, impalpabile.. questo è uno dei trucchi più efficaci e formidabili della religione e della spiritualità Se si nota, religione e spiritualità sono due industrie che parlano dell’aspetto animico del cammino umano sempre in maniera non pratica, da sempre ci forniscono delle informazioni che non possiamo veramente applicare nel nostro quotidiano.. oppure fanno da freno, creano concetti come il peccato, il non meritarcelo, il non essere ancora pronti, l’essere inferiori di fronte a Dio,… e quindi siamo arrivati a concludere che la spiritualità e la vita pratica sono due cose separate, diverse una è filosofia astratta, lontana l’altra è la cruda verità, e si deve sopravvivere, soffrire, lavorare duro e che dobbiamo guadagnarci il nostro pane quotidiano.. La religione e la spiritualità astutamente si assicurano che noi continiamo a credere che la nostra realtà è circoscritta e limitata tra le linee del campo da tennis e che non esiste altro.. ed in questa maniera è molto, molto facile controllarci e carpire il nostro consenso così che una matrice invertita può essere sostenuta, creata.. In poche parole, attraverso il fatto che noi pensiamo esista solo il tennis, loro possono controllare il gioco e, attraverso il nostro consenso, creare la realtà che loro vogliono che è una prigione che stringe sempre di più le sue mura. Adesso, malgrado tutti i loro tentativi un numero sempre maggiore di individui si sta ricordando che noi siamo molto, molto di più di giocatori di tennis confinati in un rettangolo di terra battuta ci stiamo ricordando sempre di più che in realtà noi siamo infinitamente più vasti della maglietta da tennis che stiamo indossando e della racchetta che stiamo impugnando.. Tuttavia ci sono ancora moltissimi che si ostinano ad aggrapparsi alla mente, continuando a dire che l’anima è una cosa astratta e “io debbo sopravvivere perchè ho problemi da risolvere…” IL PILOTA E allora per questi individui forse potrebbe essere di supporto raccontare un’altra breve metafora: Nell’infinto orizzonte del cielo vola un’aereo. All’interno di questo aereo c’è un pilota il pilota deve atterrare questo suo aereo Ci sono delle fortissime perturbazioni, l’aereo è immerso tra le nubi di un forte uragano, pioggia, vento.. ed è impossibile per il pilota vedere la pista di atterraggio… ora il pilota, completamente perso nel suo ruolo di pilota è convinto di essere un’entità unica e separata e che non esiste altro… e attraverso la sua visione lineare mentale limitata cerca con grandissimo affanno di atterrare l’aereo… Sì, Lui sente una voce che gli arriva da dentro l’aereo una voce che si introduce come Torre di Controllo e che gli dà le coordinate precise per un atterraggio sicuro, un atterraggio anche divertente e piacevole, malgrado le forti perturbazioni… ma il pilota credendo che bisogna guardare solo la realtà e credendo che la voce di torre di controllo è una voce astratta priva di concretezza lui dice a se stesso: ma cosa è questa voce tutte queste filosofie che mi arrivano, non ho tempo per queste cose, ho un aereo da atterrare, non ho tempo per ascoltare questa voce strana che mi dice queste strane cose… e quindi egli si ostina a cercare di atterrare il suo aereo, si isola dalla vita, la vita vorrebbe co creare con lui nell’atto dell’atterraggio di quel suo aereo, ma lui si è scordato che non è solo un pilota, si è scordato che lui è anche e soprattutto Torre di controllo, la sua mente/ego fà di tutto per fargli credere che quella voce è una fantasia, fà di tutto per distrarlo… quindi il pilota, solo, isolato, in grande contrazione, paura ed affanno, si appresta ad un atterraggio che a dir poco sarà catastrofico Ma il momento in cui decide di riunirsi a quella parte di sè che è torre di controllo, e comincia a ricordare che Torre di Controllo è la sua più veritiera realtà, ecco allora all’improvviso l’aereo può atterrare in maniera semplice e sicura, attraverso la gioia esilarante che si manifesta al termine di una avventura straordinaria Questa è la differenza tra coloro che si ostinano a cercare di controllare la situazione, la situazione del loro gioco umano, attraverso i meandri oscuri della mente contratta, e quelli che invece si ricollegano con la loro anima e quindi giocano il gioco dell’essere umano in perfetta sincronicità con le leggi di risonanza e dissonanza che li guidano sempre in maniera infallibile una volta riunitesi con quella parte di loro che è l’Anima, liberi dalle morse della mente/ego, essi non hanno più bisogno di creare passato e non hanno più bisogno di creare futuro. Si possono semplicemente allineare con l’attimo fuggente e attimo fuggente dopo attimo fuggente, attraverso la voce della loro anima e della loro famiglia animica, essi continuano il loro cammino umano abbracciando il mistero della vita, la quale si spiega, si sviluppa e si evolve di fronte ai loro occhi in maniera straordinaria, e sempre inaspettata. CHI SIAMO E allora chi siamo noi veramente? per capire chi siamo noi dobbiamo prima capire cosa è LA VITA. Ma c’è una necessaria premessa da fare: la vita non può essere capita. La mente razionale non è equipaggiata per capire la vita. La mente è certo uno strumento straordinario ed essenziale per il nostro cammino ma essa non è concepita nè attrezzata per capire la Vita. La vita non può essere capita, la vita può essere solo sentita. Fatta questa premessa, possiamo ora dire che quando usiamo la parola Vita intendiamo dire Tutto, tutto ciò che esiste scaturisce dalla Fonte della Vita non esiste niente fuori dalla vita. La fonte della vita è tutto. Tutto ciò che esiste è la Fonte, la sorgente La Fonte è tutto. Tutto ciò che possiamo vedere, tutto ciò che non possiamo vedere, tutto ciò che possiamo capire e tutto ciò che non possiamo capire… tutti i mondi, le galassie, gli universi, le dimensioni, tutto ciò che è vita sgorga, scaturisce dalla Fonte la Fonte è tutto ora se la Fonte è TUTTO, essa vive una situazione particolare una situazione in cui essa non può avere nessuna esperienza Quando tutti i meravigliosi colori che ci offre la Vita, quando tutti i colori che i nostri occhi percepiscono si fondono tutti insieme, cosa succede? Sappiamo, e la scienza lo prova, che l’unione di tutti i colori crea il BIANCO quando si uniscono, si fondono tutti i colori… quello che si crea è il Bianco Il Bianco è l’insieme di tutti colori Quindi la fonte, essendo tutti i colori.. vive immersa nel bianco, il così chiamato da molti “Punto Zero” in quel punto Zero dove tutto ciò che esiste si fonde in un respiro non può esserci nessuna esperienza così come quando guardiamo il bianco assoluto non abbiamo nessuna emozione, nessuna esperienza Quindi La fonte per avere un’esperienza cosa fà? La Fonte vive la Vita… Cosa vuol dire? la Fonte per avere una esperienza di Sè stessa, per vivere sè stessa, comincia a creare delle illusorie separazioni. Illusorie perchè se si è il tutto, non ci può essere una vera separazione. La separazione è semplicemente un Sogno, una simulazione, un ologramma.. Così la fonte crea una infinità di illusorie frammentazioni, una infinità di Sogni, una infinità di illusorie separazioni. Alcune sono illusioni di separazione più profonde, più lontane, altre più leggere, più vicine alla fonte… La fonte della vita crea una infinità di ologrammi, di sogni. Li possiamo chiamare Sistemi operativi, o Matrici… La fonte ha creato una infinità di questi sogni… e la Madre terra/il viaggio umano è uno di questi sogni… forse uno dei più belli.. Ora la Fonte, una volta che ha creato tutti questi sogni, cosa fà? Ora ha di fronte a se una infinità di potenziali esperienze attraverso le quali può vivere se stessa, può vivere una infinita serie di esperienze attraverso le quali essa può capire e soprattutto sentire di Essere. Perchè la fonte della Vita è, ma non sà di essere essa ha bisogno di vivere la Vita per capire di essere E come lo fà? Lo fà attraverso l’Anima. L’Anima è la Fonte della vita che vive sè stessa. Ogni Anima è la Fonte che si slancia in uno dei sogni che essa stessa ha creato. L’Anima osserva le infinite possibilità di fronte ai suoi occhi, gli infiniti sogni, ologrammi, sistemi operativi, matrici… ed in base a quello che lei sente sia la sua necessaria prossima esperienza, attraverso il suo senso di risonanza e dissonanza, dettato sempre dalla sua gioia, l’anima sceglie il suo prossimo sogno, la sua prossima avventura. L’Anima è multidimensionale, per tanto ha la capacità di vivere diversi sogni simultaneamente E ogni sogno, ogni ologramma, ogni matrice, ogni realtà simulata, per essere vissuta ha un suo Avatar, uno scafandro che è stato disegnato perfettamente per viaggiare attraverso quel sogno. Per tanto l’Anima, una volta scelto il suo nuovo sogno, ne accetta le sue regole e condizioni, ne indossa l’Avatar per esso designato e si avventura nel sogno. Ed è così che noi siamo diventati ESSERI UMANI, NOI SIAMO LA FONTE DELLA VITA CHE ATTRAVERSO L’ANIMA SI PROIETTA IN UN SOGNO DA LEI STESSA CREATO PER VIVERE SE STESSA ED ACQUISIRE UN SEMPRE PIU’ INTENSO SENSO DEL SE’ Siamo anime che attraverso questo straordinario costume umano che chiamiamo Corpo, stiamo vivendo questo viaggio in questa simulazione, in questo sogno, questa Matrice che si chiama Madre Terra, …questo fantastico viaggio umano che adesso stà ai vertici di una grande trasformazione. Questo perchè ogni matrice, ogni sogno, ogni sistema operativo creato dalla Fonte, si esprime a spirale, ed ogni cerchio della spirale è un ciclo. Nel caso della terra ogni spirale è un ciclo di 25000 anni. In questo momento del cammino umano siamo alla fine di un ciclo e ne stiamo cominciando uno nuovo. Ogni volta che un ciclo finisce, c’è un aggiornamento. Il sistema operativo si aggiorna. Siamo ora nella fase di aggiornamento in cui il sistema operativo dopo un ciclo di 25000 anni di esperienze, si stà risettando, stà tornando alla sua impronta originale. Stiamo tornando a quello che era il disegno originale Madre Terra/Esperienza Umana. Con la differenza che, ogni volta che alla fine di un ciclo e ne comincia un’altro si risetta il sistema operativo, c’è sempre una evoluzione. Perchè la spirale quando compie un cerchio e ne comincia un’altro non ripete mai lo stesso percorso, la vita non ripete mai se stessa il cerchio è sempre più largo, si espande. Ogni cerchio è quindi una esperienza unica. Ora stiamo cominciando un nuovo ciclo, un nuovo cerchio di altri 25mila anni il quale ha un disegno Madre terra/Esperienza Umana completamente nuovo, ancora più bello, ancora più divino di quello precedente, ancora più straordinario All’interno di questo sogno, se, come anime scegliamo di continuare il viaggio terreno, ci aspetta un nuovo cammino con possibilità infinite ancora più straordinarie in quello che chiamiamo il cammino Umano.
Scritto & narrato da Marco Missinato
Musica & Fotografia di Marco Missinato
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