Una delle… Forse una delle cose più importanti in questo momento da affrontare sono le nostre dipendenze, quindi la dipendenza da qualcosa. È importante in questo momento ridurre il più possibile le nostre dipendenze in modo da essere liberi e attraverso questa libertà è più facile navigare i prossimi mesi o anche anni di grande ed intensa transizione che stanno succedendo. Il discorso delle dipendenze è abbastanza.. spesso confuso dalla gente. Sembra che ci sia la tendenza a confondere una dipendenza con una gioia, e quindi sento spesso dire: “ma a me dà gioia mangiare, fumare, bere lavorare…” ed è vero, queste sono le gioie della vita, ma sono le gioie della vita solo quando sono una scelta. Quindi, se la gioia di qualcosa non è una scelta, ma è un bisogno, un assuefazione, una dipendenza, allora non è più gioia. Possiamo dire che è una falsa gioia, è una, diciamo, disfunzionalità, camuffata da gioia. Quindi la domanda è: “Ok, ti piace questa cosa? Puoi farne a meno? Puoi scegliere quando averla e quando non averla?” Se puoi assolutamente scegliere, allora molto probabilmente è una gioia. Se invece a un certo punto vedi che ne hai bisogno e non puoi scegliere, allora è una dipendenza. Quindi io posso scegliere di mangiare, ma se non mangio per un giorno o due non è un grosso problema. Il mio corpo non è dipendente. Gli basta poco e quindi non è che mi debba abbufare fare o non devo per forza continuamente pensare al mangiare quando mi alzo la mattina, quando durante il giorno arriva il momento del pranzo o dello spuntino della cena. Non sono dipendente da queste, da queste possibilità, sono delle possibilità e io in qualunque momento posso scegliere sia io che il corpo siamo arrivati a un punto in cui ci siamo disintossicati dall’aspetto emotivo, dall’attaccamento emotivo, in questo caso al cibo, e quindi posso scegliere quando mangiare, quando non mangiare. La stessa cosa è con le relazioni. Posso scegliere, ho bisogno di una relazione? No, non ho bisogno di una relazione. Però posso scegliere se averla, non averla, mi dà gioia. Se invece ho bisogno di una relazione, quindi senza una relazione mi sento a disagio. Mi sento perduto. Mi sento che mi manca qualcosa, allora l’idea di relazione, che essa sia con qualcuno a livello sessuale o a livello romantico, a livello creativo, a questo punto non è più una scelta, è una dipendenza. Quindi la mia la mia così chiamata falsa “gioia”, la mia gioia che è falsa in questo caso, dipende dal fatto se ho una relazione o no. Dipende dal fatto se ho qualcosa o no. A quel punto non parliamo più di gioie. Sono gioie, diciamo sintetiche, non sono organiche. La vera gioia, diciamo, naviga nella libertà e può essere scelta in qualunque momento. Se per una qualche strana ragione mi dà gioia fumare una sigaretta me la fumo, non ne ho bisogno. Ok, posso fumare, posso non fumare. Scelgo. Allora può essere chiamata gioia. Solo che quello che succede è che quando sei libero da questa falsa gioia che è camuffata da bisogno, da ansietà, da un senso di mancanza, da un senso di vuoto dentro, ti accorgi che molte di queste così chiamate “gioie” in realtà non lo sono così tanto gioia. E quindi non hai più bisogno dello zucchero. Lo zucchero non è più una gioia. Ti accorgi che quando non ne hai più bisogno, a livello emotivo, il corpo raramente te lo chiede. Raramente il corpo ti chiede di sua spontanea organicità lo zucchero o la sigaretta o il sesso o alcohol o qualunque tipo di bisogno. Quando si è in questa situazione di non bisogno, allora tutte queste possono essere anche, diciamo, etichettate come gioie e paradossalmente molte di queste così chiamate “le gioie della vita” in un certo senso non ti appartengono più. Il tuo rapporto con la vita è arrivato a una organicità tale che cominci a scoprire delle gioie diverse da quelle consuete, da quelle a cui tutti sono attratti. Cominci a scoprire che c’è un mondo di gioie più autentico, che è in realtà disponibile in qualunque momento e qualunque gioia si abbracci, dobbiamo continuamente assicurarci che poi non diventa una dipendenza. Quindi qualunque tipo di risonanza io sento per qualcosa, per una situazione, per un processo creativo, devo mantenere una situazione in cui sono indipendente, sono sovrano e indipendente da questa gioia e quindi sono in una posizione in cui posso scegliere in qualunque momento se questa gioia la voglio assaporare o no, nel momento, ancora una volta, nel momento in cui c’è un discorso di bisogno e quindi ho bisogno di questo, perché se no non sto bene, allora la gioia così chiamata a gioia non è più gioia, è un bisogno ed è una situazione disfunzionale. Quando arriviamo al punto in cui siamo liberi da qualunque bisogno, allora il nostro viaggio è molto più leggero ed è molto più difficile essere corrotti. È molto più difficile che il mondo là fuori ci corrompa perché non abbiamo bisogno di niente. Quindi possiamo scegliere in qualunque momento come e cosa vivere. Quindi in questo momento identificare queste false gioie, che sono in realtà bisogno, paure e rimuoverle, lasciarle andare attraverso tante metodiche, ce ne sono un’infinità, forse è una delle attività più strategicamente intelligenti
Marco Missinato